lunedì 26 ottobre 2020

#8 I MATERIALI

L'odometro moderno è certamente diverso nei materiali di cui è composto ad oggi infatti sul commercio sono disponibili dispositivi di molteplici materiali mentre gli odometri descritti da Vitruvio e Leonardo da Vinci erano composti quasi esclusivamente in legno.

Girando sugli store on-line è possibile trovare trovare una differenziazione tra il materiale di cui è composta la barra estensibile e quello della ruota.

Barra estensibile: sono disponibili in commercio barre in metallo (alluminio o acciaio), plastica.

Ruota: che può essere singola o doppia il cerchio è solitamente composto come per la barra estensibile in metallo o plastica, la copertura della ruota sovente è in gomma. altrimenti è ricoperta da una lamina metallica

Quest’altro odometro Silverline è un modello compatto, ma molto preciso. Il manico è estensibile fino a 1 metro. Il suo design è a due ruote che garantiscono stabilità su qualsiasi superficie. Realizzato in alluminio con ruote in plastica, include un display analogico e un pulsante di reset.

Altre componenti fondamentali dello strumento sono:

  • Cablaggio alla ruota: questi cavi sono responsabili della comunicazione tra le ruote dentate e il contatore. Senza di essi, non sarebbe possibile visualizzare i dati nello schermo. È indifferente al tipo di odometro. Questo significa che entrambi i tipi di odometro, analogico e digitale, devono avere questi cavi per funzionare.
  • Ingranaggio: Può essere ovvio menzionarlo, ma l’ingranaggio è responsabile del funzionamento della misurazione. Si tratta di varie diverse ruote dotate di denti che si incastrano e ruotano per definire il numero che appare sullo schermo. È il numero di giri fornito da questi ingranaggi che definisce la distanza percorsa.
  • Nucleo e campana magnetica: questa campana è piuttosto un’aggiunta al nucleo che riceve l’energia e consente di tradurre il movimento degli ingranaggi in energia elettromagnetica. È questa forza che è responsabile del movimento dell’ago nell’odometro digitale. È la parte che deve inviare i segnali al misuratore.

Essendo uno strumento la cui componente principale è la ruota, quest'ultima nel corso della storia ha avuto varie evoluzioni partendo da quelle più grezze in legno, piene e senza raggi; per passare poi gradualmente a ruote forate con i reggi, le quali permettono un alleggerimento dello strumento.

Il vero passo avanti fu compiuto verso la fine del 1800 quando venne introdotta e fabbricata su scala industriale la ruota fusa, in particolare con rivestimento in gomma vulcanizzata. Chiaramente, la nascita dei primi mezzi a propulsione meccanica e lo sviluppo della metallurgia crearono un nuovo utilizzo e un nuovo mercato per le ruote.

Nonostante siano presenti sul mercato odometri digitali dotati di display per il conteggio della distanza continuano ad essere presenti quelli analogici. ecco alcune caratteristiche che contraddistinguono le due tipologie. il principale vantaggio dello strumento analogico è rappresentato dal fatto che non dipende da fonti energetiche ed è quindi utilizzabile anche quando non vi è la disponibilità di una fonte energetica nelle vicinanze


Odometro analogico

  • Il primo ad essere apparso sul mercato.
  • Piuttosto preciso, semplice da usare, ma è anche facile alterare i suoi risultati.
  • Non richiede pile o batterie.
  • Offre solo un tipo di unità di misura.

Odometro digitale

  • Utilizza un meccanismo digitale più preciso.
  • Incorpora uno schermo per poter leggere i risultati.
  • Dipende da pile o batterie.
  • Offre diversi tipi di unità di misura.


Fonti:

https://www.utileincasa.it/odometro/#Il_miglior_odometro_a_due_ruote

http://omorocarr.com/la-storia-della-ruota.html



#6 IL SIMBOLO

L'ODOMETRO DI VITRUVIO


Le prime fonti scritte in cui si descrive l'odometro vengono attribuite a Vitruvio il quale ne parla nel "De architectura" e ne descrive due versioni dello strumento: una dotata di ruote per il rilievo terrestre ed una di pale per il rilevo in marino / lacustre.

la prima traduzione a stampa del De architectura di Vitruvio è quella che esce dai torchi di Gottardo da Ponte a Como nel 1521, arricchita da un ampio commento e accompagnata da quasi centoventi silografie.


 Di Lucio Vitruvio Pollione de architectura libri dece traducti de latino in vulgare affigurati: commentati et con mirando ordine insigniti […], Como, Gottardo da Ponte, 1521, c. 174r (sfondo elaborato).

L'immagine tratta dal "De architectura", mostra un odometro terrestre evidenziando due paratesti verbali che sono da collocare su livelli ontologici diversi. IIn particolare si nota, posta sopra l’incisione, sempre dentro la cornice, la didascalia “A rota rhedae iter per tympana dimetiri” (“Misurare un percorso dalla ruota di una carrozza, mediante gli ingranaggi”). Certamente brevi ragguagli descrittivi di questo tipo sono reperibili in gran parte del corredo iconografico di cui abbonda il Vitruvio del 1521, ma il secondo paratesto latino, che è piuttosto nascosto, presenta una vera e propria particolarità: inserite nell’immagine, sopra le teste delle tre passeggere sedute in cocchio, si leggono le due parole staccate 'praeterit' e 'tandem'

Fonte:

http://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=3307

 

lunedì 19 ottobre 2020

#5 IL PRINCIPIO FISICO

Dalla descrizione di Vitruvio si potrebbe sospettare che entrambe le ruote dentate con 400 denti fossero montate sulla cassa della carrozza: quella verticale situata su uno dei suoi lati e quella orizzontale sulla parte superiore del coperchio. 

Un ingranaggio a un dente singolo (in colore, in alto) fissato al mozzo rotante della carriola avrebbe potuto funzionare con una ruota dentata verticale a 40 denti, ma non, come fu sottolineato due secoli dopo Leonardo, con una ruota a 300 o 400 denti. Il «dente singolo» dell'ingranaggio a vite senza fine dell'odometro a due ruote (in colore, al centro) avrebbe potuto ingranare efficacemente con una ruota dentata con 400 denti, ma il resto del sistema di ingranaggi, in particolare il dente singolo sull'asse della ruota dentata verticale (in colore, in basso), non corrisponde alla descrizione tramandataci da Vitruvio. Insoddisfatto, Leonardo si fermò a questo punto.





Per ripetere la sequenza del funzionamento, la ruota con un solo dente spingeva avanti di un passo la ruota verticale munita di 400 denti a ogni giro della ruota della carrozza.

 Allo stesso modo, il singolo dente montato sul lato della ruota dentata verticale spingeva avanti di un intervallo la ruota orizzontale con 400 denti ogni 400 rotazioni della ruota del carro (pari a una distanza di 5000 piedi), facendo quindi cadere una delle piccole pietre alloggiate nei fori della ruota dentata orizzontale che annunciava il compimento di un altro miglio facendo risuonare il recipiente di bronzo in cui cadeva, all'interno della cassa del carro.



fonte:

http://download.kataweb.it/mediaweb/pdf/espresso/scienze/1981_160_5.pdf


#4 LA SCIENZA

L'ODOMETRO DI LEONARDO DA VINCI


“Sulla metà destra del f. 1r del Codice atlantico, Leonardo propone due diverse versioni dello stesso strumento, un odometro: a sinistra, a due ruote; a destra, a una ruota sola. Il primo disegno è corredato da una lunga didascalia che descrive il funzionamento dello strumento; nel testo, però, Leonardo si dimostra più interessato a fare sfoggio delle sue nozioni matematiche su π che non a illustrare in dettaglio la costruzione dell’odometro.


L’odometro disegnato da Leonardo si basa almeno in parte sulla descrizione dello strumento fornita da Vitruvio (x, 9, 1-7). In questo foglio Leonardo non cita esplicitamente l’autore latino, ma qualche anno più avanti, nel Manoscritto G (f. 96r, 1510-1511) fa riferimento a questo passo del De architectura – che conosce presumibilmente in maniera indiretta, attraverso altre fonti – osservando che nonostante Vitruvio avesse capito come misurare le distanze utilizzando la circonferenza delle ruote dei carri, ignorava la possibilità di utilizzare questo stesso metodo per quadrare il cerchio, un problema che invece Archimede era riuscito a risolvere.
Il funzionamento dell’odometro si basa sulla trasmissione del movimento delle ruote a un sistema di dischi. L’odometro che descrive Vitruvio si articola in quattro elementi montati su una raeda, un veicolo a quattro ruote sufficientemente spazioso per trasportare uomini e salmerie, come si vede nei rilievi della Colonna Traiana: ignorandone l’aspetto, Leonardo disegna invece un carro a una e due ruote…”


Fonte:

https://www.centrostudivitruviani.org/misurare-le-distanze-allantica/


#3 IL GLOSSARIO DELL'ODOMETRO

L'odometro a rotella moderno può avere dimensioni variabili, in particolare le due dimensioni fondamentali sono il DIAMETRO della ruota e la LUNGHEZZA dell'asta.

Il display dei dispositivi moderni sono digitali mentre una volta venivano impiegati quelli analogici.

Di seguito sono riportate le specifiche di due prodotti della stessa casa madre ma con caratteristiche dimensionali differenti

Ruota di diametro 160 mm

  • La ruota di misurazione della distanza, nota anche come contachilometri, viene utilizzata per misurare la distanza lungo una superficie.
  • Ruota diametro 160 mm, con rivestimento in gomma che si adatta alla maggior parte delle superfici. Cavalletto che consente di mantenere lo strumento in posizione verticale.
  • Display a cinque cifre per il controllo dei contatori (da 0 a 99999) e una cifra per il controllo dei centimetri (da 0 a 9). Permette di operare con il sistema imperiale britannico (piedi e pollici).
  • Display multifunzione che consente di visualizzare misurazioni, memorie e dispone di cinque pulsanti di controllo (ON / OFF, m / ft, memorizzazione, ripristino, ripristino).
  • Barra estensibile, lunghezza configurabile da 40 a 68 cm. Manico ergonomico in gomma nera. Barra in alluminio leggera e resistente.

Ruota diametro 160 mm

Ruota di diametro 320 mm

  • La ruota di misurazione della distanza.
  • Ruota diametro 320 mm, con rivestimento in gomma che si adatta alla maggior parte delle superfici. Freccia indicatore di livello.
  • Display a quattro cifre per il controllo dei contatori (da 0 a 9999) e una cifra per il controllo dei centimetri (da 0 a 9). Contachilometri che misura la distanza in metri con un decimale.
  • Leva di impostazione del contatore zero (reset del contatore). Cavalletto per mantenere lo strumento in posizione verticale.
  • Barra pieghevole, lunghezza 81 cm. Manico ergonomico in gomma nera. Barra in alluminio leggera e resistente.

Ruota diametro 320mm


Ricostruzione dell’odometro descritto da Vitruvio non sono presenti i 400 denti come da lui descritto ma il numero è stato ridotto per semplificazione del modello . La piccola ruota ha un dente singolo (a), fissato al mozzo della ruota della carrozza , sposta la ruota dentata verticale, applicata la parte posteriore della cassa la carrozza virgola di un dente a ogni giro della ruota. Un altro dente singolo (b) , fissato alla ruota dentata verticale avanza di un dente la ruota dentata orizzontale ogni 400 giri della ruota della carrozza ossia ogni 5000 piedi (un miglio romano) 




Ricostruzione odometro progettato da Vitruvio 



Fonti:

- http://download.kataweb.it/mediaweb/pdf/espresso/scienze/1981_160_5.pdf

#2 L'IMMAGINE.


 L'odometro: il confronto tra lo strumento moderno e quello degli anni '2O DEL XX secolo ed il prototipo di Leonardo Da Vinci



Odometro del 1920

Bell Odometer Misura la distanza del tuo viaggio

Odometro a rotella moderno



Sono noti studi di Leonardo da Vinci su quest'apparecchio, documentati nel Codice Atlantico. L'odometro ideato da Leonardo sembra una carriola fornita di ruote dentate; quella verticale compie uno scatto a ogni giro del mozzo della ruota che poggia sul terreno ed ha all'interno una sporgenza che ad ogni giro completo ne aziona una in orizzontale. Quest'ultima è forata per lasciare passare in un contenitore sfere di metallo o sassi il cui numero, al termine della misurazione, è utilizzato per risalire all'esatta distanza percorsa.
Odometro Leonardo da Vinci

 












#1 IL NOME


odometro

/o·dò·me·tro/

In english: odometer

en français: odomètre

L'odometro è uno strumento per misurare la lunghezza del cammino percorso da un veicolo, nonché strumento di rilievo territoriale. Le sue origini risalgono al matematico Erone di Alessandria (sec I a.C.) ma al contempo vengo attribuite anche al romano Vitruvio.

Si tratta di una ruota graduata la quale permette di effettuare il calcolo delle distanze conoscendo in principio il diametro e quindi la circonferenza della ruota utilizzata . 

Viene tutt'ora utilizzato al giorno d'oggi ed è parte del meccanismo di contachilometri e tassametri.


Etimologia 

Dal gr. hodómetron, comp. di hodós ‘strada’ e métron ‘misura’ •sec. XVII.

#0 Presentazioni

- Hello, I'm Andrea Nino and that's my Blog.

- Ciao, Sono Andrea Nino e questo è il mio Blog.

- Bonjour, je suis Andrea Nino et c'est mon Blog.

#28 LA SINTESI FINALE

Siamo dunque arrivati alle conclusioni finali come abbiamo visto nel racconto del blog l'odometro è uno degli strumenti più utilizzati n...