L'ODOMETRO DI VITRUVIO
Le prime fonti scritte in cui si descrive l'odometro vengono attribuite a Vitruvio il quale ne parla nel "De architectura" e ne descrive due versioni dello strumento: una dotata di ruote per il rilievo terrestre ed una di pale per il rilevo in marino / lacustre.
la prima traduzione a stampa del De architectura di Vitruvio è quella che esce dai torchi di Gottardo da Ponte a Como nel 1521, arricchita da un ampio commento e accompagnata da quasi centoventi silografie.
L'immagine tratta dal "De architectura", mostra un odometro terrestre evidenziando due paratesti verbali che sono da collocare su livelli ontologici diversi. IIn particolare si nota, posta sopra l’incisione, sempre dentro la cornice, la didascalia “A rota rhedae iter per tympana dimetiri” (“Misurare un percorso dalla ruota di una carrozza, mediante gli ingranaggi”). Certamente brevi ragguagli descrittivi di questo tipo sono reperibili in gran parte del corredo iconografico di cui abbonda il Vitruvio del 1521, ma il secondo paratesto latino, che è piuttosto nascosto, presenta una vera e propria particolarità: inserite nell’immagine, sopra le teste delle tre passeggere sedute in cocchio, si leggono le due parole staccate 'praeterit' e 'tandem'
Fonte:
http://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=3307
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